Negli ultimi anni i LED nel cartongesso stanno avendo una larga diffusione e, per raggiungere un risultato ottimale quando si sceglie di utilizzarli in casa propria, bisogna tenere conto di alcune considerazioni preventive. Chi li acquista i LED può anche regolarne la resa cromatica e, inoltre, grazie alle loro dimensioni ridotte sono facilmente posizionabili all’interno di pannelli di cartongesso per l’illuminazione di soffitti e controsoffitti e hanno una durata molto superiore rispetto a quella delle lampade normali o alogene.

Considerando le caratteristiche appena citate, è deducibile che il LED nel cartongesso è solo una delle possibili applicazioni di questa tipologia di illuminazione, che di norma viene adottata per faretti e strisce di luce.

Esistono LED di vari tipi, con intensità luminosa differente misurata in base ai lumen, che in base alla tipologia di luce richiesta e alla loro forma, vengono impiegati per vari utilizzi: quelli tra i 20 e i 55 lumen (codice 5630) costano più degli altri ma sono consigliati quando serve un’illuminazione adeguata e non solamente decorativa. Esistono anche quelli tra i 12 e i 25 (codice 5050) e quelli tra i 3 e gli 8 (codice 3528): i primi vengono chiamati anche ‘Triple Cip LED’ e sono una via di mezzo, mentre i secondi sono poco adatti ad illuminare, ma vengono preferiti nei casi in cui si presenti la necessità di creare effetti luminosi o di illuminare gradini o scale.

Una volta scelto il LED più adatto alle proprie esigenze, si potrà procedere al rispettivo inserimento nel cartongesso, sistemandolo in base al disegno architettonico creato o esistente e alle dimensioni del corridoio o della stanza. Con pochi elementi si potranno ottenere innumerevoli risultati, tutti ugualmente originali e funzionali.